lunedì 2 gennaio 2017

Honky Tony Samurai di Joe R. Lansdale

Leggere Lansdale è sempre una festa. Che scriva horror, simil-western, romanzi per ragazzi o detective story non c'è niente da fare: sali sulla giostra, i bulloni si allentano e ti trovi a vorticare nel nulla tra sedili e brandelli di carne. E nel volo assurdo che ti travolge sorridi, a tratti ridi, a volte sghignazzi con gusto. Perché è tutto meravigliosamente vero, meravigliosamente finto, così ben scritto e ritmato da darti piacere per il solo fatto di lasciarti portare dall'onda. Per questo corri in libreria, se ti dicono che è uscito l'ultimo degli 'Hap & Leonard', la fortunata serie di Lansdale che ha come protagonisti i due più improbabili e simpatici detective della letteratura. Leonard è nero, gay e conservatore; Hap è un bianco liberal, sentimentale e innamorato follemente di Brett, la rossa indomabile compagna di molte avventure. Non so giudicare se Honky Tonk Samurai sia riuscito più o meno degli otto precedenti: non riesco più a distinguere le storie e non mi interessa: l'importante è trovarsi ancora una volta nel centro di un tornato, accanto a nani assassini, tra vecchie prostitute dalla linguaccia maligna e pazzoidi razzisti in cerca di sangue. E, ancora una volta, aggiornare il vocabolario dello sproloquio: ci si sciacqua la bocca, si rinfrescano le orecchie e finalmente ci si diverte. È Lansdale, è sempre una festa.

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