martedì 8 dicembre 2015

Panorama di Tommaso Pincio, 2015

Se c'è una cosa positiva in tutto il male che mi hai fatto e nel bene che ti ho voluto, Ligeia, è che non esisti. Mi risparmi la pena di odiarti.


(Riflessioni su un prologo)
Non è un libro per tutti, Panorama: e non si offendano i cultori della semplificazione ad ogni costo perché non è il caso, né il punto. La lettura di Panorama è scorrevole e di facile comprensione, ma il tema centrale - il rapporto d'amore con la narrazione - è roba per chi ha di queste fissazioni: i lettori, perlopiù; ma soprattutto il ristretto mondo di chi di letteratura vive: scrittori, aspiranti scrittori, editori, recensori, eccetera. È a questo mondo da tempo considerato in pericolo di estinzione che Pincio rivolge la sua attenzione, attivando una riflessione che cerca il distacco di un futuro in parte caricaturale in parte già presente.
Ottavio Tondi, il protagonista, è infatti una caricatura-incarnazione di quel lettore privo di ambizioni di scrittura di cui spesso si dice non esista più, vagheggiando una mitica età dell'oro in cui c'era chi leggeva senza sentire l'ambizione, né la possibilità, di farsi scrittore a sua volta. Ottavio Tondi vive di letture, origliando dal buco della letteratura, cercando di non compiere un gesto, di non azzardare una scelta che non sia quella di scomparire all'interno dei testi; l'idea di scrivere è per lui una totale assurdità, quanto l'idea di esporsi: nell'unica intervista della sua vita risponde ad ogni domanda attraverso frasi prese in prestito dai libri, nascondendosi ma anche definendosi attraverso parole altrui; è necessario trovare le proprie parole, quando ce ne sono già così tante a disposizione?
Ma nonostante il suo tentativo di rimanere nascosto, le luci dei riflettori si sono soffermate su di lui quell'attimo che basta, ad un mercato alla ricerca costante di nuove attrazioni, per notarne le potenzialità. Il lettore puro, merce rarissima in un mondo di aspiranti scrittori e di totali indifferenti, viene dato in pasto ad un pubblico che desidera trovare nuove forme di intrattenimento colto: Ottavio diviene famoso, le sue letture ricercate, le sue performance talmente assurde da risultare spirituali.
La luce che lo illumina gli offre possibilità inaspettate: il denaro è sufficiente per pagare una escort-lettrice che lo delizi di un sesso mescolato al piacere della lettura e che gli lasci l'illusione di un rapporto affettivo senza gli intralci del legame.
Ma da quel momento la sua vita prende una certa 'piega': la sua esposizione involontaria lo rende bersaglio delle invidie di una casta ferocissima e dell'avversione di una maggioranza che non tollera più l'aberrazione letteraria; al grido di un ipotetico 'a morte i lettori' viene colpito violentemente e lo choc gli impedirà per sempre di leggere libri. La sua seconda vita, dopo un lungo giro a vuoto intorno a Roma, sulle tracce del Sacro Gra, si compirà all'interno del social Panorama, dove imparerà che la nuova forma di lettura è un 'guardare' le infinite narrazioni in continua costruzione che si offrono alla vista di chi entra nel programma. Ingenuo, sprovveduto, senza appigli, cadrà nella trappola più comune di ogni mondo virtuale: innamorarsi di una sconosciuta. Più o meno qui si chiude Panorama, che alla fine si svela come non-romanzo; il narratore dichiara apertamente che il lungo testo che stiamo concludendo è solo il prologo della narrazione: la storia d'amore di Ottavio e Ligeia la si può trovare in rete, è una vicenda che si è costruita e conclusa nell'arco di anni, una relazione tra due solitudini che s'incontrano attraverso la scrittura altrui e si confondono e si amano in un mondo di segni da interpretare continuamente.
Nota personalissima: l'ipotetica raccolta di frammenti 'Memorie delle cose che lette prima di dire m'addormento' è una di quelle adorabili perversioni da fissati della letteratura che ho adorato (se cercate in rete Ottavio Tondi avrete sorprese): ma capisco che qualcuno potrebbe sentirsi legittimato a menar le mani, di fronte a queste manie. Non parliamo poi degli elenchi che descrivono gli oggetti sparsi sul letto di Ligeia: si rischia, come il povero Ottavio, di finire male.