lunedì 2 gennaio 2017

Assassino cieco di Margaret Atwood

'Lupi, vi invoco! Donne morte dai capelli azzurri e occhi come fosse piene di serpenti, vi chiamo a raccolta! Statemi vicino ora, mentre ci avviciniamo alla fine'.

Una struttura perfetta e complessa che utilizza flashback, anticipazioni, romanzo nel romanzo e articoli di giornale per creare una trama in sospeso, un'attesa che tiene avvinghiati alle parole della narratrice nel bisogno di sapere. Un lente d'ingrandimento sulla vecchiaia: l'attempata Iris ripercorre la sua vita, graffiando le pagine con la lentezza di una mano tutta pelle e dolori; nel frattempo ci racconta la sua fatica per arrivare al bar vicino, il bisogno di calcolare un percorso tenendo conto dei bagni, il sopravvento di un corpo acciaccato sui desideri e sulle intenzioni. Ma anche un romanzo su un grande amore, raccontato attraverso dialoghi secchi e descrizioni di squallide stanze di fortuna dove si aprono squarci di intensità nei silenzi sull'incontro tra due anime affamate. Un romanzo sulle donne (le donne di un tempo, mettiamola così) e sulla loro necessità di mimetizzarsi dietro una cortina di gelida noncuranza per non dover pagare caro il prezzo sempre in agguato: la vendetta e la collera del potere maschile. Una storia sul doppio, due sorelle che scelgono due modi diversi per affrontare la fuga, pagando entrambe un tributo terribile: la scomparsa, in tanti modi diversi, la perdita, l'identità impossibile da dichiarare. In un mondo di guerra e di denaro è solo in una narrazione fantascientifica che la poesia trova il suo spazio è l'amore viene dichiarato: in quel mondo lontano dalle tante lune l'assassino cieco può salvare la vergine muta dal suo destino di morte. Ma quella storia sarà raccontata solamente nascosta in un romanzo chiuso dentro ad un altro romanzo. Perché i segreti sono difficili, ma anche le confessioni hanno la loro contropartita.
'Mi chiedo cosa sia preferibile: attraversare tutta la vita gonfio dei tuoi segreti finché non scoppi sotto la loro pressione, o farteli succhiare fuori, ogni loro paragrafo, ogni frase, ogni parola, cosicché alla fine sei svuotato di tutto ciò che un tempo per te era prezioso come oro accumulato, che ti era vicino come la tua pelle... '

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