lunedì 2 gennaio 2017

Così ha inizio il male di Javier Marìas

(del passato che ritorna senza essere riconosciuto, delle amnistie senza criterio, dei fascismi che sopravvivono, delle violenze sulle donne, della fatica del dare giudizi)

''Non si tratta solo di come si ottiene una cosa, Juan ...ma di ottenerla con il massimo grado di soddisfazione. E nulla dà più soddisfazione di quando non vogliono, però non possono dire di no. E dopo lo vogliono, te lo assicuro, la maggior parte ...'

Che romanzo bellissimo. Parlarne dispiace, non è il caso di svelare più di tanto per non privare i futuri lettori della graduale scoperta dei fatti, così come viene narrata. Dunque, starò attenta a non dire troppo e nel dubbio non legga chi pensa di addentrarsi nella Madrid di Javier Marías per seguire le orme del giovane Julian De Vere, fresco di laurea, assunto con sua enorme soddisfazione dal regista Eduardo Muriel per fargli da assistente. Nella grande casa vivono Muriel e la moglie Beatriz, insieme ai tre figli; dietro un'apparente felicità coniugale di lunga durata si nasconde però un rapporto feroce, un legame rancoroso e carico di veleno. La strada per arrivare a conoscere la verità coincide con il lungo apprendistato alla vita di Juan, scoperta dopo scoperta, svelamento dopo svelamento.
'Così ha inizio il male e il peggio resta indietro' è la citazione di Shakespeare intorno alla quale ruota la costruzione del romanzo, un cammino all'indietro per illuminare quel peggio che è taciuto, negato, dimenticato; come nella casa di Muriel così nella Spagna degli anni Ottanta, all'indomani della morte di Franco e della fine della dittatura, ci sono segreti e silenzi (il peggio, che rimane indietro) dai quali ha origine il male dell'oggi. Vendette feroci ma anche colpi di spugna senza distinzione che lasciano in vita quel peggio che in silenzio ancora vive e si organizza, mutazione di un virus mai debellato: la violenza (maschile e fascista, in primis) che alcuni uomini subiscono, altri  impongono, altri ancora fingono di non vedere.

' "Così ha inizio il male è il peggio resta indietro", questo dice la citazione di Shakespeare che Muriel aveva parafrasato riferendosi al beneficio o alla convenienza, al danno relativamente minore, che si ha quando si rinuncia a sapere quello che non si può sapere, quando ci si sottrae alla corrente di quello che ci viene raccontato nel corso di una vita..'.
Anche Muriel avrebbe preferito non sapere quello che Beatriz gli ha svelato ma non ha avuto scelta, le parole sono arrivate e lui ha dovuto farsene carico; anche se non vorrà prendere sulle spalle altre verità che Juan vorrebbe svelargli: in quel caso preferisce il colpo di spugna.
'Quello che era importante ora non importa più o molto poco, e anche quel poco richiede uno sforzo; quello che era cruciale si rivela indifferente, è quello che ci aveva distrutto la vita ci appare come una bambinata, un'esagerazione, una sciocchezza....Che importanza può avere adesso quel che è accaduto allora, quello che è capitato a me, quello che ho fatto, o ho taciuto o mi sono astenuto dal fare.'
Il tempo cancella, la fatica di mantenersi fermi nel giudizio ci stanca, soprattutto se si tratta di giudicare noi stessi o amici, che hanno compiuto violenze e soprusi, ma con noi sono sempre stati gentili. Non l'hanno fatto a me, non hanno fatto del male a me: il peggio resta indietro e così ha inizio il male.
Il racconto di una punizione eccessiva e di una impunità senza criterio a ricordarci che i fatti sono fatti, il tempo può farci dimenticare tutto e che ci vuole un cuore grande e una grande fatica per ricordare, punire e perdonare: per giudicare il bene e il male, così che il peggio non rimanga indietro ed il male non abbia inizio. Ed il male, tra le tante forme che assume, spesso predilige questa:
''Non si tratta solo di come si ottiene una cosa, Juan ...ma di ottenerla con il massimo grado di soddisfazione. E nulla dà più soddisfazione di quando non vogliono, però non possono dire di no. E dopo lo vogliono, te lo assicuro, la maggior parte, una volta che si sono viste costrette a dire di sì. Lo vogliono quando lo hanno provato, ma gli rimane sempre il ricordo, la nozione, il rancore, di non aver potuto fare altrimenti. E magari tu non lo sai, ma è questa la cosa più bella di tutte: il desiderio nuovo mescolato a un vecchio rancore'

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