lunedì 2 gennaio 2017

Gli uomini in generale mi piacciono molto di Véronique Ovaldé

 Ma che delizia questo romanzetto gioioso e colorato. Che eroina, questa giovane Lili, intossicata da una vita di veleni e di violenze eppure capace di fuggire insieme a tutti gli animali dello zoo, quando gli altri sono distratti, mentre dormono o guardano altrove. Incontriamo Lili come una giovane donna che convive con il dolcissimo Samuel, paterno e silenzioso compagno che vuole costruire una vita serena di coppia ed ha già inventato il bambino che farà di loro una famiglia. Eppure, sappiamo da subito che Lili ha mille segreti, che non può raccontare quel che vede la notte o i fantasmi che incontra. Anche perché c'è un'ombra, tra le tante, che la attira come un'ape sul miele: è l'enorme Yoïm, tutto grasso e gioielli, che è tornato a reclamarne il possesso. D'altra parte è stato lui il salvatore della ragazzina, prima della prigione, ai tempi in cui Lili ed il fratellino vivevano reclusi nella gabbia di follia del loro violento padre. Lui l'ha liberata da quella gabbia e le ha offerto il piacere, quello che ti scioglie, ti elettrizza, ti blocca la voce nel ribollire del sangue. Peccato, davvero, che Yoïm l'abbia abbandonata, destinandola ad una nuova prigione: quella delle istituzioni, dove le prostitute non si fanno scrupolo a violentarti con le bottiglie per un tempo che sembra non finire mai (perché in prigione ci sono le prostitute vere e cattive, sia chiaro, mica quelle materne e di seno abbondante che sognano certi uomini). Ma la salvezza si presenta questa volta nelle sembianze rassicuranti di Samuel e Lili non si lascia scappare l'occasione per farsi guarire da un affetto calmo come un lago di montagna (quei laghi di montagna dove tutto è tranquillo: è che nostalgia delle turbolenze cittadine!).
Può esistere una Lili? Forse no, se non dentro di noi. Una bambina testarda e vibrante, che si muove con dolcezza e determinazione verso la propria libertà: di essere tossica e scegliere di no, di essere eccitata da chi fa del male e scegliere di fuggire, di essere riconoscente verso chi la protegge ma forse scappare, perché non è vita.
Un linguaggio dal ritmo veloce, tagliente, dolce, ironico e ricco di sfumature; una voce di donna che cade in ogni trappola senza smettere mai di cercare la chiave per aprire la gabbia: ed uscire, nella notte, insieme a tutti gli animali dello zoo. Senza che nessuno se ne accorga, in modo che nessuno la possa fermare.

Nessun commento:

Posta un commento