lunedì 31 luglio 2017

Swing time di Zadie Smith

Swing time di Zadie Smith è il romanzo di una mente acuta, un'attenta osservatrice della società contemporanea a diversi livelli. La traccia principale segue la storia di un'amicizia femminile che nasce insieme alla passione per la danza, nella zona povera e multiculturale di Londra; la protagonista e l'amica Tracy, entrambe figlie di coppie miste, non dimenticano mai di essere minoranza; il loro corpo segna il loro destino ad un continuo confronto con l'altro, il diverso, il privilegio e lo svantaggio. Un romanzo che ci mostra il potere del corpo, come strumento di gioia e di prigionia e che utilizza la storia della danza anche come una storia di incontro tra culture. Le pagine più belle, dedicate ai numerosi viaggi in Gambia della protagonista, al seguito di un'artista che si dedica alla beneficenza, sono le migliori, bellissimi reportage di un mondo lontano e delle difficoltà degli aiuti calati dall'alto. Per raccontare la complessità di un mondo stretto tra diverse contraddizioni (bianchi/neri, neri/mano neri, ricchi/poveri, talento/disciplina, corpo/mente) Zadie Smith sceglie una voce narrante della quale non viene mai svelato il nome, una giovane donna ancora senza forma e senza strada che cerca la propria casa lasciandosi andare al caso, tra voglia di riscatto e legami con la propria storia. Un lavoro di grande impegno, di notevole intelligenza, che lascia un senso di tristezza nonostante i tanti passi di danza. Forse perché la narratrice, a cui Zadie Smith si affida per raccontare il mondo, non riesce proprio a trovarci un senso, che un senso non ce l'ha.

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