lunedì 31 luglio 2017

Le cure domestiche di Marylinne Robinson

Le cure domestiche, esordio di Marylinne Robinson venticinque anni prima di Gilead, contiene già i temi intorno ai quali si aggira la ricerca della scrittrice: l'identità, la casa e le perdite. La storia di Ruth e Lucille inizia infatti con l'abbandono da parte della madre Helen, che le lascia alla nonna, nella cittadina di Fingerbone, prima di gettarsi nel lago. Le bambine vengono cresciute dalla nonna, poi dalle cognate e infine dalla zia Sylvia, richiamata a casa proprio per occuparsi di loro. Ruth e Lucille, tra una perdita e l'altra, crescono nella vecchia casa della nonna, costruita per lei dal marito Edmund, un impiegato delle ferrovie cresciuto nel Midwest e arrivato quasi per caso a Fingerbone, alla ricerca di un paesaggio meno piatto di quello da cui fuggiva. Ma la cittadina è costruita su un lago, il terreno su cui sorgono le case un tempo apparteneva all'acqua e capita che il vecchio lago ritorni e allora il terreno diventa fango e poi acqua melmosa, le cantine si allagano, nel frutteto si forma uno stagno di 'acqua chiara come l'aria che copriva erba e foglie nere e rami caduti, tutt'intorno altre foglie nere ed erba fradicia e rami caduti, e sopra, lieve come l'immagine in un occhio, il cielo, le nubi, gli alberi, le nostre facce librate nell'aria e le nostre mani fredde'.

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