lunedì 31 luglio 2017

La morte della farfalla di Pietro Citati


La vita di Francis Scott Fitzgerald e della moglie Zelda raccontati dalla inconfondibile voce di Citati, che scrive come se avvolgesse i personaggi in spirali di intuizione, girando loro intorno, di nuovo intorno, finché non coglie il punto esatto, finché non li fissa in una immagine illuminante: a fine lettura si desidera riprendere in mano tutti i romanzi dell'autore o autrice di cui Citati ha raccontato e miglior risultato non potrebbe esserci.
La famosissima coppia ebbe una vita di successi e baratri, scintillante mondanità e sofferenze profonde: la grave forma di schizofrenia di Zelda, l'alcolismo di Scott, il loro legame saldissimo nonostante i litigi, i tradimenti, le separazioni forzate - a partire dall'esplosione della malattia Zelda venne ricoverata a intervalli fino alla sua morte. Bellissimo il titolo, che rappresenta sia Fitzgerald (Hemingway ne parlò a un certo punto come di una farfalla dalla cui ala tutta la polvere iridescente è sparita), sia la moglie Zelda (definita da un medico 'una farfalla dalle ali bruciacchiate'), sia quella volontà di catturare l'effimero che fu una costante della scrittura del grande romanziere. L'effimero del momento che sfugge, della felicità che si sposta sempre un po' più in là, lasciandoci esclusi dalla luce, dal 'risplendente flusso della vita'.
'E' come un raggio di sole che guizza qua e là in una stanza. Si ferma e indora qualche oggetto insignificante, e noi poveri idioti cerchiamo di afferrarlo – ma quando lo afferriamo il raggio di sole si sposta sopra qualcos'altro'
Nell'ombra, nella fatica, nel dolore del nostro vivere lontani dall'eden intravisto, leggendo Citati siamo accanto a Gatsby (a Scott, a Zelda) fermi al buio, a guardare le luci della vita sulla riva opposta, a pensare che non importa, 'domani correremo più velocemente, tenderemo le nostre braccia più lontano…'

'Così continuiamo a battere l’acqua, barche contro corrente, risospinte senza posa nel passato”, l'epitaffio scelto da Scott per l'infinito.

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