domenica 13 settembre 2015

Dora Bruder di Modiano

Il commento di Patrick Modiano, quando l'anno scorso gli comunicarono che aveva vinto il Nobel, fu una frase tipo: ma che strana scelta. Non deve essere un personaggio comune, lo scrittore di Dora Bruder, lo si intuisce anche da quel poco che affiora dal racconto. La giovane Dora, scappata di casa minorenne e poi di nuovo scomparsa in un campo di sterminio, non è la protagonista del libro a lei intitolato. Dora è una figura che si cerca e non si trova, un'ombra che ha lasciato impercettibili tracce del suo passaggio per le strade di Parigi e nelle memorie del mondo. E Modiano è uno scrutatore di tenebre e di vuoti, che conduce una personale e ossessiva ricerca di ciò che è stato senza lasciare impronta. Lontano, senza dubbio, dagli abili confezionatori di narrativa che dilagano.

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