venerdì 5 agosto 2016

Le piccole virtù di Natalia Ginzburg

Le piccole virtù è una raccolta di saggi scritti dalla Ginzburg tra il 1944 e il 1960, pubblicata da Einaudi nel 1962. Scrittura asciutta, a tratti brusca e insieme poetica: c'è un ritmo, in queste pagine, che incanta e avvince, un ritmo sommesso, nascosto, reticente. Tutto è misurato, concreto, dettato dallo sforzo di essere intellettualmente onesta. Bellissime le memorie del confino con il marito Leone ed i figli; perfetto il ritratto di Pavese, lucido e pieno di affetto, privo di retorica e capace di individuare con parole chiare il male di vivere dell'amico; delizioso il ritratto coniugale in 'Lui e io'. La Ginzburg 'moralista' poi, riserva alcune perle negli articoli dedicati alla scrittura, ai rapporti umani, all'educazione dei figli: lo scritto che dà il titolo alla raccolta e che la chiude è ancora attualissimo e dice, sul rapporto con i figli, alcune cose fondamentali e bellissime sul denaro, sulla libertà, sull'autorità. Una lettura preziosa, che consiglio a tutti e che si conclude con una indicazione precisa, sempre vera, su quello che possiamo fare per aiutare i nostri figli a trovare la loro strada.

'Ma se abbiamo noi stessi una vocazione, se non l'abbiamo rinnegata e tradita, allora possiamo lasciarli germogliare quietamente fuori di noi, circondati dall'ombra e dallo spazio che richiede il germoglio d'una vocazione, il germoglio d'un essere. Questa è forse l'unica reale possibilità che abbiamo di riuscir loro di qualche aiuto nella ricerca d'una vocazione, avere una vocazione noi stessi, conoscerla, amarla e servirla con passione: perché l'amore alla vita genera amore alla vita'.

(L'ho ascoltato - e insieme letto - dalla voce di Michela  Cescon per Ad alta voce, Radio 3 - il cielo benedica il podcast e la radio tutta)

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