mercoledì 16 maggio 2018

Lealtà di Letizia Pezzali

Gli esseri umani amano pensare che le loro decisioni, corrette o no, riflettano una coerenza interna. Una personalità, una persona. Non c'è nulla che l'essere umano detesti di più dell'assenza di significato'.
Se devo trovare un nucleo a questo romanzo direi che è questo, questa volontà di raccontare una storia rappresentando l'incoerenza, i passaggi a vuoto, la casualità di quello che facciamo: sfida difficilissima, perché nel racconto noi cerchiamo proprio quel senso che la vita spesso non ci regala: si chiama trama, è l'intreccio dei fili, l'ordito che i movimenti delle nostre mani (dei nostri corpi) tessono con i diversi fili che la vita ci presenta.
Se dovessi valutare la riuscita di Lealtà darei un buono, perché buoni sono il progetto, il ritmo, la scrittura non banale e scorrevole come spesso non riesce ad essere tanta prosa italiana che fatica a trovare la misura tra il classico e l'oggi. La frequentazione della lingua inglese forse ha aiutato l'autrice, che ambienta il suo romanzo a Londra nelle banche dell'alta della finanza, dove ha lavorato per anni. Storia di un'ossessione e di uno sradicamento, il romanzo gira intorno al suo centro, consapevole che non esistono mai fatti e persone che non siano filtrati all'infinito dalla rappresentazione che ce ne facciamo.
La giovane Giulia, il giorno dei risultati del referendum che ha sancito l'uscita dalla UE del Regno Unito, ripensa alla sua relazione con Michele, uomo sposato, vent'anni più di lei, amante fedele e premuroso. Ripercorre la loro storia a strappi, tra riflessioni e distrazioni, stanchezze e abbandoni, restituendoci la precarietà e l'opacità della vita come la viviamo, un passo alla volta, in direzioni opposte, con lunghe soste e improvvisi balzi.
Nessuna rivelazione sui misteri della finanza, solo la storia di una solitudine e di un amore che senza clamori diventa fissazione, girone ripetitivo e sottilmente infernale come le infinite Vessazioni di Satie.
Una scrittrice di intelligenza acuta e particolare sensibilità, capace di cogliere istanti e dialoghi, di depistare e procedere lungo vie inconsuete; forse non ancora a fuoco, ma questo è parere mio e vale poco: il romanzo è stato venduto in sette Paesi prima della sua pubblicazione in Italia e i diritti cinematografici sono già stati già acquisiti.

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