mercoledì 16 maggio 2018

La porta di Magda Szabò

Una porta che non si apre, lasciando fuori i soccorritori per un'emergenza è l'incubo che tormenta la narratrice nella vecchiaia: lei, scrittrice e intellettuale che ha vissuto di parole, nel sogno non ha voce per chiedere aiuto e rimane bloccata all'interno della casa in preda a un'angoscia fortissima. Una porta che non deve essere aperta è invece al centro del romanzo: è quella di , Emerenc donna di servizio di molti appartamenti, instancabile spazzatrice di neve e di foglie, cuoca eccellente e consolatrice di infermi ed afflitti. L'incontro tra le due donne, la giovane scrittrice cordiale ma distaccata e la scontrosa anziana dal cuore infuocato è la traccia che segue la narrazione. Emerenc è un enigma vivente, non rispetta nessuna delle regole della misura e del buon gusto, ma è una eccellente tuttofare che nel momento del bisogno agisce senza risparmiarsi: una forza della natura che sembra vivere in un tempo mitico e astorico, un mondo di sentimenti estremi, silenzi carichi di odio, vendette, urla bestiali, comunicazione immediata con la natura, diffidenza verso qualunque autorità e intellettualismo. Un'anarchica dal cuore immenso, una pazza da rinchiudere, una donna libera da qualunque condizionamento che è stata devastata dalla Storia e dalla vita e ha scelto di difendersi con tutte le sue forze. Un romanzo che nasconde diverse letture ma che lascia un ritratto indimenticabile di una donna fuori dal comune e ci interroga su cosa significhi amare qualcuno rispettandone le scelte.

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