domenica 26 febbraio 2017

L'ospite di Sarah Waters

Da tempo volevo leggere uno dei romanzi 'gotici' di Sarah Waters, scrittrice gallese che per tre volte è stata finalista al Booker Prize. Ho trovato quello che cercavo ne "L'ospite", uscito nel 2009: un'atmosfera alla Henry James, una antica dimora stregata che richiama le famose case di Edgar Alan Poe e Wilkie Collins. Siamo nel Warwickshire, negli anni del dopoguerra: Faraday è un medico di campagna di umili origini, un uomo nella piena maturità che si dedica con impegno al proprio lavoro senza aver ancora acquisito una sicurezza economica del tutto soddisfacente. Quando viene chiamato a Hundreds Hall, la tenuta del XVIII secolo nella quale era entrato solo una volta, ancora bambino, nel periodo in cui la madre lavorava nella casa come donna di servizio; quello che nel ricordo di Faraday era un luogo di meraviglie e splendore, è stato completamente trasformato dalla guerra e dalle difficoltà economiche: la signora Ayres ed i figli Roderick e Caroline vivono in un quasi totale isolamento, la casa è in condizioni disastrose, i conti non tornano ed il dubbio sulle possibilità di mantenere la tenuta tormenta il giovane Roderick, già segnato dalla drammatica esperienza della guerra. Faraday si lega ben presto alla famiglia, sia per il legame affettivo che ha con il luogo nel quale sua madre lavorava sia per un istintivo senso di protezione verso gli affanni di quel triangolo senza aiuti. Ma quella grande casa che sembra voler divorare gli Ayres vanificando ogni loro sforzo per mantenerla in piedi sembra sempre di più animarsi, come se attraverso le sue mura in disfacimento vibrasse una presenza maligna. Faraday fa di tutto per rimanere vicino alla famiglia, cercando di aiutarli anche nel mantenere una visione razionale delle cose senza lasciarsi suggestionare da sensazioni che potrebbero avere una spiegazione razionale.

Non si può svelare altro senza togliere il gusto della suspence, elemento essenziale in questo romanzo di genere, che procede lentissimo ma affascina, spaventa e coinvolge; un bellissimo ritratto di un luogo e di un uomo e una donna legati da sentimenti potenti. Il finale lascia aperte alcune possibilità, o così dicono: a me è sembrato fornisca sufficienti elementi per una chiave di lettura convincente. Infine: un bellissimo ritratto di donna e un intelligente racconto di contrasto tra classi sociali che mi hanno dato grande soddisfazione. Lunga vita ai romanzi di genere, al gotico e alle case infestate.

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