Uomo delle Nevi si sveglia prima dell'alba. Giace immobile, ascoltando la marea che sale e onda dopo onda lambisce le varie barriere, cic-ciac, cic-ciac, il ritmo del battito cardiaco. Vorrebbe tanto credere di essere ancora addormentato.
Uomo
delle Nevi, fino a poco tempo prima, si chiamava Jimmy ed era un
abitante dei Recinti, le zone della Terra create dalle multinazionali
per garantire la salute e la sicurezza dei loro dipendenti su un
pianeta arrivato sull'orlo del collasso. I cambiamenti climatici
(l'aumento delle temperature associato a temporali sempre più
devastanti) ha drasticamente ridotto le risorse alimentari a
disposizione per una popolazione in continuo aumento. La povertà ha
determinato un aumento della violenza e il turismo sessuale è una
delle pratiche oramai diffuse senza controllo.
Nei
recinti si vive una vita più tranquilla, anche se non tutti
accettano l' auto reclusione: la madre di Jimmy, ad esempio, è
sempre più depressa e sospettosa rispetto al lavoro degli scienziati
del recinto, che si occupano di manipolazione genetica per fornire
nuovi organismi di cui cibarsi e allo stesso tempo producono
qualunque tipo di pillola in grado di migliorare la tonicità della
pelle, l'umore o il risultato di un concepimento.
Ma
questo accadeva prima: ora Jimmy è diventato Uomo delle Nevi e si
trova solo a cercare di sopravvivere in un pianeta devastato: vicino
a lui vivono i Craker, tribù di uomini e donne giovani, perfetti e
adatti alla nuova situazione ambientale: esseri semplici, progettati
per essere felici, al sicuro da fantasie, paure, desideri. In un
qualche modo Jimmy aveva promesso di prendersi cura di loro e adesso
quella promessa, per quanto ridicola, lo tiene legato a quegli esseri
dalle corpi colorati.
In
un alternanza di descrizioni del presente e flash-back, la storia ci
viene narrata dal punto di vista di Jimmy: il dolore per la scomparsa
della madre, l'amicizia con il geniale Craker, l'amore per Oryx.
Margaret
Atwood, scrittrice canadese classe 1939, ha dedicato la sua vita alla
scrittura e all'impegno politico e sociale, interessandosi in
particolare ai temi della sostenibilità della presenza della razza
umana sulla terra, alle tematiche femministe e alle problematiche
legate ai rapporti di potere in ambito sessuale. Il romanzo, in modo
evidente, tratteggia un possibile futuro catastrofico partendo dai
problemi più evidenti dell'oggi.
Come
ogni romanzo “a tesi”, risulta abbastanza prevedibile e manca in
parte di un elemento essenziale per le narrazioni fantastiche: la
capacità di aprire scenari davvero inediti e di offrire al nostro
sguardo mondi mai immaginati. Ma non era questo l'intento
dell'autrice, che riesce comunque a regalarci passaggi interessanti
nei momenti più statici della narrazione: il dialogo farneticante
che Uomo delle Nevi intesse in solitudine, con evidenti richiami a
Robinson Crusoe e a tutti i suoi successori, sono intense, poetiche e
intelligenti.
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